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La scuola che verrà

Si ringrazia Lucio Dalla per aver fornito la metrica e la ritmica.
Si ringraziano coloro che nel corso di tanti anni si sono dati da fare per fornire tutto il resto

Caro libro ti scrivo, così mi lamento un po’
E siccome sei tutto sgualcito, con più cura ti scriverò.
Da quando sei sparito, c’è ben poca curiosità,
Gli studenti sono svaniti da qui,
C’è chi dice sia il TiAccaCi!

Sempre fuori la sera, si dorme quando è festa
C’è chi ha messo un elmo in testa, tanto stretto che qualcosa resta.
Si sta senza studiare, fino al giorno della befana
E chi volesse capire le cose
Verrà sospeso una settimana.

Ma la supervisione ha detto che presto o tardi
Tornerà l’ora di lezione
E tutti quanti siamo in confusione.

Sarà tre volte Halloween e zucche vuote quasi ovunque
Ogni test scenderà un po’ più in basso
E le lavagne tutte quante all’ammasso
Schermi meganimati e giga tutto l’anno
Anche i banchi potranno spostarsi
Mentre le sedie già lo fanno.

Si avrà l’umore ognuno come un parà
Sono solo seimila metri
Salta adesso e poi si vedrà

In mezzo a tanti disagi, capiremo la metà
Ma forse quella abbiamo sempre capito
Cribbio! la colpa di chi sarà?

Vedi caro libro, come mi sono ridotto
Sono diventato pedante
Ho preso qualche accidente
Vedi, vedi, vedi, vedi, vedi libro caro
Sono rimasto un somaro
Programmavo mille sorprese
Non ho cambiato le cose

E se settembre è parcheggiato non distante
Caro libro mio
Mi sento già incompetente
Diventa forte il brusìo

È dunque andato quest’anno, quello nuovo è già di là
Stavamo solo fantasticando: siamo pronti per chi verrà