Il centro di Fossano perde un pezzo grosso – e non parliamo di una guarnizione o di un albero motore, ma del mitico Dario Gari, il formatore di meccanica d’auto che ha fatto storia al CNOS-FAP. Dopo una carriera lunga e rombante, Dario mette il freno a mano e si gode la meritata pensione.
Chi l’ha conosciuto lo sa: Dario è sempre stato uno di quelli che non te le manda a dire. Schietto, un po’ rude, ma con quel modo di fare che ti fa crescere. Magari all’inizio ti faceva tremare quando diceva che avevi stretto troppo o troppo poco un dado, ma poi capivi che dietro c’era sempre il desiderio di farti diventare un meccanico con gli attributi.
Dario, prima di diventare un formatore, è stato un meccanico “vero”, di quelli che non si sporcano solo le mani, ma anche il cuore. Quando è passato all’insegnamento, ha portato con sé la grinta dell’officina e un arsenale di aneddoti che trasformavano ogni lezione in un viaggio tra cinghie di trasmissione, ingranaggi e filosofia di vita. I suoi allievi uscivano dalle aule non solo con la cassetta degli attrezzi, ma anche con valori come la tenacia e la testardaggine nel risolvere i problemi – anche quelli più arrugginiti.
E non dimentichiamo Fabio, il suo inseparabile collega e amico. Insieme erano come l’olio e il motore: una squadra insostituibile. Si punzecchiavano, scherzavano, ma alla fine tiravano fuori il meglio da ogni ragazzo che avevano davanti.
La festa per il suo pensionamento è stata un concentrato di emozioni: risate, abbracci e pure qualche lacrima, anche se Dario diceva che era colpa della polvere dei freni. I colleghi, gli allievi e pure qualche bullone fuori posto si sono riuniti per dirgli grazie.
E adesso? Beh, Dario continuerà a sporcarsi le mani, ma non più in officina. La sua passione adesso si chiama cucina: pentole, padelle e impasti. Non lo vedremo più piegato su un motore, ma lo immaginiamo a tirare la sfoglia o a preparare piatti che, proprio come le sue lezioni, sanno di sostanza e di cuore.
Grazie, Dario, per tutto quello che hai dato. Il CNOS-FAP di Fossano non sarà più lo stesso senza di te, ma siamo sicuri che, qualsiasi cosa continuerai a fare saprai lasciare il segno. E chissà, magari la prossima volta ci insegnerai come fare la pasta fresca. Buona pensione, chef!