Cosa vuol dire “gemellaggio estetico”? Un trattamento di bellezza su due persone omozigoti? O forse un trattamento esattamente uguale eseguito su due persone totalmente diverse? O, ancora, un centro di benessere gestito da sorelle gemelle?
No, niente di tutto questo. Il gemellaggio estetico è un’attività svolta in collaborazione – sia a distanza, sia in presenza – tra il CFP di Roma Pio XI e il CFP di Fossano. Il progetto è stato denominato “Beauty is more” e ha coinvolto il terzo anno del CFP Pio XI di Roma e le ragazze del nostro terzo anno di estetica che hanno svolto in associazione un percorso di studio legato al valore della bellezza, laddove per bellezza si intende non soltanto ciò che vede l’occhio, ma soprattutto ciò che sente il cuore.
Il progetto è stato finanziato dalla regione Lazio: le ragazze di Roma sono venute in Piemonte e hanno alloggiato a Valdocco. Da qui, per una settimana, si sono spostate in luoghi diversi.
Le destinazioni raggiunte esprimevano diversi modi di interpretare la bellezza: al Colle Don Bosco in funzione di crescita spirituale; al Palazzo Reale, al Museo del Cinema e al Castello di Racconigi come attenzione alla sensibilità artistica; presso l’oratorio San Luigi a San Salvario per una piccola testimonianza di attenzione all’altro; a Fossano, nel laboratorio di estetica del CFP come crescita professionale per una lezione sulla riflessologia plantare; infine, come conoscenza del mondo della cosmesi, con una visita al Museo delle Essenze, di Savigliano e la visita ai laboratori cosmetici di Aulina a Racconigi.
Il tutto è stato pubblicato su Instagram alla pagina: _beauty_is_more_
Una settimana passa veloce e in un attimo è arrivato l’ultimo giorno e bisognerebbe fare un bilancio dell’esperienza. Allora, come sempre, ricordiamo che formare significa dare forma. E dare forma significa conferire un determinato aspetto a un qualcosa. Questo qualcosa – nel nostro caso – è una persona. Formare è educare. Quindi ogni occasione che permetta di andare al di là delle proprie abitudini, dei propri giri e dei luoghi abituali rappresenta una crescita. Il bilancio – è scontato, a questo punto – è positivo. Abbiamo gettato semi differenti da quelli consueti. Siamo usciti dalle abitudini e dalle tradizioni. Quei semi prima o poi germoglieranno, in modi e forme che non possiamo prevedere. D’altronde la bellezza risiede proprio in questo: in un frutto inatteso che ci sorprende. Può darsi che abbia un sapore diverso, un colore insolito; l’importante è che sia dolce comunque.