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Puntuale come il profumo dei tigli

Ogni anno a giugno, puntuale come il profumo della fioritura dei tigli, il CFP si svuota, la campanella azzittisce, i laboratori si fermano e i formatori si rilassano.

Quest’anno, in effetti, ci sono state alcune differenze: la campanella era leggermente confusa e il cortile non è mai stato del tutto pieno. I laboratori hanno lavorato a pieni giri comunque e i formatori si confermano mezzi rintronati come ogni fine anno. Forse anche qualcosa in più, ma dev’essere colpa della costellazione del Cigno. O del Capricorno, chissà.

L’anno formativo appena concluso verrà ricordato come un anno particolarmente discolo. Non ha mai fatto ciò che ci si aspettava, si è sottratto a ogni forma di collaborazione, sembrava che ci provasse gusto: un vero teppista. Non ha avuto un andamento conciliante. Non ha permesso nessuna forma di rilassamento, ha generato clausure forzate e ha dato il meglio di sé nel rompere le scatole a tutti. Tutti, tutti, tutti: allievi, genitori, formatori, personale non docente, vicini di casa, parcheggiatori abusivi, impiegati del catasto, infermieri, ferrovieri, giostrai, pizzaioli, commercianti, frati Cappuccini, San Benedetto e le rondini sotto il tetto.

È dunque un anno che archiviamo con un particolare senso di sollievo, come quando si scende dalla nave dopo una traversata con il mare burrascoso: lo stomaco è in rivolta e viene voglia di baciare la terra ferma.

Annunciamo allora che l’anno formativo 2020 – 2021 è finito. È FINITO! Finite le lezioni online. Finita la misurazione delle temperature e le scuse che la connessione non funziona. Finite le autocertificazioni. Finiti anche i Giga. Il distanziamento, invece, questo manteniamolo ancora per qualche settimana, ché non si sa mai. Vorremmo che fosse finito anche il virus, ma quando uno è rompiscatole non ci si può mai fidare. Metti che, permaloso come è, nasca la variante langarola, o savoiarda: ci obbligherà a fare i cenoni di capodanno all’aperto. Allora stiamo zitti e buoni un altro po’ e speriamo che tutto diventi velocemente un brutto ricordo.

Tuttavia l’attività del CFP non si ferma a giugno: continuano i corsi per gli apprendisti, per gli adulti, per il mondo del lavoro. E poi ci sono le iscrizioni al prossimo anno e anche l’Estate ragazzi. Le manutenzioni varie alle strutture e ai macchinari. Se si trattasse di una sala da ballo si potrebbe dire che iniziano i balli lenti. Bisogna rifiatare senza però fermarsi.

Ci congediamo salutando chi va in vacanza e chi deve iniziare un tirocinio. Auguriamo “buona estate” alle famiglie che immaginiamo stanche, provate e desiderose di un periodo lieve e sereno. Salutiamo senza abbracci allieve e allievi ai quali auguriamo notti stellate, tramonti poetici e gelati rinfrescanti multicolorati. E risate. Un saluto anche a chi deve ancora sostenere l’esame del terzo o del quarto anno; mettiamo fuori l’arcobaleno: andrà tutto bene. Ci sembra che tutto il mondo abbia bisogno di solidarietà, comprensione, pazienza e lo ripetiamo: questa volta andrà tutto bene.

Purtroppo abbiamo perso qualcuno lungo la strada e ci dispiace. Salutiamo anche lui, lei, loro. Speriamo che tutti trovino una stella polare che li accompagni. Speriamo di incontrarli ancora: un passo falso non è una sentenza definitiva e don Bosco ci ha insegnato che esiste un magazzino infinito di occasioni per riconciliarsi.

Ricordiamo a tutti che il CFP, quest’anno, chiuderà completamente solo durante la settimana di Ferragosto; se avete bisogno di informazioni, chiarimenti, conforto, siamo qui. Due parole all’ombra si scambiano sempre volentieri. Se serve il consiglio per un buon libro da leggere sotto l’ombrellone, fateci sapere.

Se volete, ogni tanto, venite a dare un’occhiata al nostro sito web. Eventuali novità, eventuali informazioni urgenti, moduli per l’iscrizione, eccetera, li metteremo qui.

Onestamente resilienti, cristianamente resistenti, ci vedremo a settembre.