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Il verde è più bello del grigio

Ci sono due forze, due ragioni, due necessità che impongono di essere attivi nel nostro quotidiano. Queste due ragioni sono la scelta o il dovere: dobbiamo mangiare e possiamo scegliere che cosa; dobbiamo lavorare e possiamo scegliere il lavoro; dobbiamo vestirci e possiamo scegliere come.

Ci sono dunque delle attività inevitabili, che tutti gli esseri viventi sono costretti a fare – ad esempio lavorare, mangiare, vestire – ma possiamo godere di una certa libertà di scelta su come svolgere queste attività.

Tutti noi preferiamo scegliere di fare qualcosa e non essere obbligati. Sarebbe bello non essere obbligati a lavorare, ma siamo costretti. La fortuna è che – entro certi limiti – possiamo scegliere che lavoro fare. Non ci piace l’obbligatorietà; ci piace la libertà.

Il pianeta Terra ci sta lanciando alcuni segnali che non possiamo più ignorare. Questi ci dicono che la natura non ce la fa più. Si chiamano effetto serra, overshoot day (che, per l’Italia cade proprio in questi giorni), cementificazione del suolo, esaurimento dei mari, estinzione della biodiversità.

Sappiamo tutti, anche i muri, di trovarci di fronte a un bivio: o facciamo qualcosa per salvare il nostro pianeta o sarà lui a costringerci a farlo. “Non abbiamo un pianeta B”; e anche se ce l’avessimo non abbiamo ancora trovato il modo per emigrare tutti là. Ma se anche l’avessimo a nostra portata non abbiamo abbastanza “barconi” per andarci. E – chissà – magari lo troviamo pure abitato e bisogna vedere se ci accoglieranno.

A questo punto non abbiamo più molte alternative: dobbiamo occuparci della salute del nostro pianeta. Lo dobbiamo fare per forza. È una brutta notizia: se non ci diamo da fare siamo destinati a convivere con catastrofi naturali sempre più frequenti. Ecco la prima necessità.

La bella notizia è che c’è anche la seconda condizione, quella in cui possiamo scegliere: spetta a noi decidere come fare.

Ci si può lamentare che le cose vanno male e non fare niente per cambiarle. Oppure ci si può attivare per “fare la propria parte”. Il CNOS-FAP di Fossano ha accettato la sfida e ha deciso di scegliere la seconda condizione: quella di agire liberamente senza aspettare di essere costretti.

In che modo? C’è un unico modo per combattere il riscaldamento del pianeta: abbattere i numeri che continuano a salire. Sale la temperatura, sale il quantitativo di plastica, sale la domanda energetica, sale il consumo di suolo, sale la quantità di CO2 nell’aria.

Davanti a questo incremento la nostra sfida verde è diventata abbattere questi numeri. La cosa veramente cool di questa challenge verde è che non si è trattato di una sfida pazzescamente difficile: ci siamo pure divertiti!

Abbiamo deciso di cambiare mezzo di trasporto per raggiungere la scuola. L’abbiamo fatto un giorno soltanto, così, tanto per vedere di nascosto l’effetto che fa. E fa davvero effetto. Primo: fa effetto sull’umore: una figata (cool). Fa effetto sull’orgoglio: abbiamo fatto davvero qualcosa di utile e diverso dal solito. Ma soprattutto fa effetto sull’inquinamento: abbiamo abbattuto di oltre il 20% le emissioni di CO2.

Il 20 per cento significa un quinto. Non è ancora abbastanza, lo sappiamo. Ma sappiamo pure che la maggior parte di noi arriva da località che non è possibile raggiungere con mezzi alternativi in una sola giornata. Dobbiamo perfezionarci, lo faremo. Resta il fatto che in un solo giorno abbiamo evitato di riversare nell’atmosfera oltre 200 chilogrammi di anidride carbonica. Due quintali. Cribbio!

Soprattutto abbiamo scoperto che è possibile evitare comportamenti di consumo negativi. Non è necessario stravolgere la propria vita, cambiare del tutto il nostro stile, rivoluzionare i giorni. Basta decidere di farlo.

Insomma, basta volerlo. Siamo sempre alla seconda possibilità: scegliere di agire invece di essere costretti a subire. Ma l’importante è avere scoperto che agire può essere divertente, oltre che indispensabile. Avere mostrato evidentemente che per abbattere i numeri ambientali non dobbiamo aspettare ordini dall’alto. Possiamo agire noi, liberamente, con la nostra volontà. Perché non è rimasto molto tempo. Perché ciò che stiamo devastando non ci appartiene. Perché il verde è più bello del grigio. Per vedere con successo l’effetto che fa.

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